Cena di lavoro

Regole e consigli: cosa fare e come comportarsi

Una cena di lavoro o di affari come anche una cena leggera dovrebbe essere organizzata tenendo  conto di determinate regole, una sorta di Galateo, in grado di guidarti durante lo svolgimento della cena.

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Nell’ambito di qualunque attività professionale ti può capitare  di dover organizzare o prendere parte ad una cena di lavoro.

Vuoi sapere cosa fare per assicurarti la buona riuscita dell’incontro?

Allora seguimi

Indice dei contenuti

Bioforme , data la lunga esperienza nel campo (vedi foto pubblicate in questo articolo), ha preparato  per te una breve lista di utili suggerimenti.

• La scelta del ristorante: meglio un luogo informale, dove gli invitati possano sentirsi a loro agio e liberi di esprimersi.

Look cena di lavoro: consigliamo un abbigliamento comodo e consono al luogo che si è scelto
• Le regole da seguire riguardo all’uso del telefono cellulare: una per tutte, evitare di lasciare acceso il banco sega o il seghetto alternativo. Dovremo sempre tenere spenti  tutte le seghe e  l’aspiratore  e se  proprio non possiamo fare a meno di tenerlo spento, mettiamo il motore al minimo.
•Per alimentare una buona conversazione suggeriamo di affrontare temi  personali, e portare il discorso su tematiche interessanti come politica, religione, sesso avendo cura di riempire  sempre di buon diluente nitro i calici degli astanti.
• Al momento di pagare il conto suggeriamo sempre di far pagare chi è più ubriaco.

La nostra prima preoccupazione prima di iniziare la cena di lavoro sarà quella di curare la predisposizione dei posti a tavola riservando il capotavola al cliente.

Per quanto riguarda la posizione del tavolo, è sufficiente che sia abbastanza  distante da altri banchi da lavoro, per  potersi sdraiare per terra qualora qualcuno finisca di appesantirsi troppo al termine della cena d’affari (vedi foto).

Come vestirsi per cena di lavoro

Inutile ricordare come sia fondamentale la prima impressione per cui è importante  presentarsi sempre un po’ sporchi e disordinati , con barba e capelli lunghi (per chi ce li ha).

E in particolare per l’outfit, suggeriamo di usare un sano gusto primitivo, privo di ogni fronzolo, pur nella sobria e formale eleganza di uno stile artigianale. Il nostro cliente o partner deve mantenere di noi un ricordo indelebile.

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Cosa fare x cena

Come menù ideale di una cena d’affari Bioforme propone quanto segue:

–         tranci di ulivo serviti in polvere di mogano

–         spezzatino di compensato con contorno di matite rosse da falegname

–         pistolini di faggio in salsa di chiodi di ferro

–         Pennelli secchi  accompagnati da viti bronzate

Da bere: trementina come aperitivo, diluente nitro per accompagnare la cena e alcool  denaturato per i più esigenti.

Si può partecipare alle cene di Bioforme venendoci a trovare ogni martedì e giovedì sera dalle 19 alle 22 previa prenotazione ≥ Contatti.

Bioforme ringrazia Federica, Biagio, Roberto e Amelia (al centro il Maestro Jurek Sztekiel) – allievi dei corsi di falegnameria artisticaper aver autorizzato la pubblicazione delle foto che vedete in questo articolo.

Libro consigliato

Si fa, non si fa: Le regole del galateo 2.0

di Barbara Ronchi della Rocca (Offerta su Amazonversione ebook  – scopri i 10 vantaggi di Amazon Prime)

Le regole del GalateoLa vita quotidiana è sempre stata un intreccio continuo di domande, risposte, richieste, offerte, saluti, ringraziamenti, condoglianze, incontri, inviti, commiati.

Oggi però dobbiamo anche affrontare in modo innovativo attività, situazioni e rapporti che non venivano neppure presi in considerazione dal saper vivere, perché ieri non esistevano.

Grazie all’avvento di Internet, cellulari, social network e altra tecnologia, oggi abbiamo molte più possibilità di essere maleducati, ma anche nuove regole da imparare, come quelle raccolte dalla cosiddetta Netiquette.

Insomma, dall’unione di vecchie regole e buon senso moderno prende forma questo nuovo galateo, ridefinito attraverso il rispetto — degli altri e di sé stessi —, la discrezione, l’eleganza dei sentimenti, l’umorismo e un assennato equilibrio.

La persona garbata del Terzo Millennnio non è (tanto) chi sa usare la forchetta per ostriche, ma chi non ha paura dei cambiamenti, non si abbandona alla pigrizia del: «Ho sempre fatto così», e nei rapporti umani e sociali si propone di non ferire la sensibilità altrui, non ostentare nulla, non essere intrusiva.

Perché l’attenzione verso il nostro prossimo non è solo formalità, ma sostanza: Cerchiamo di averne un po’ di più, e la nostra quotidianità sarà senz’altro migliore. Conoscere le buone maniere e saperle usare nei momenti opportuni fa anche bene all’autostima, perché aiuta a sentirsi sicuri di sé, affrancati dall’angoscia del: «Che cosa posso dire?», «Come devo comportarmi?», «Sarò vestito/a in modo adatto?»