Che cosa è il bosco? Definizione e significato
Il bosco non è che un insieme di alberi, la cui storia può essere stata dominata dalla Natura oppure influenzata dalle attività dell’Uomo.
Secondo l’autorevole Enciclopedia Treccani il bosco si definisce come un’ associazione vegetale di alberi selvatici di alto fusto (e inoltre di arbusti, suffrutici ed erbe, che più propriamente. costituiscono il «sottobosco») su una notevole estensione di terreno.
Secondo Wikipedia poi, quando un bosco ha superfici molto grandi e densità di piante ancora maggiori, si deve parlare più propriamente di foresta. Potremmo allora identificare il bosco come una foresta in miniatura.
Se ti piace lavorare il legno, come a noi della Falegnameria artistica di Bioforme, allora amerai senz’altro gli alberi e i boschi dai quali provengono.
Ecco perché in questo articolo cerchiamo di approfondire un poco l’origine e la tipologia dei boschi.
Partiamo…
Indice dei contenuti
L’età del bosco
Quando gli alberi hanno tutti la stessa altezza, allora vuol dire che hanno la stessa età. Si parla in questo caso di bosco coetaneo.
Quando gli alberi del bosco presentano altezze diverse allora hanno anche età diverse e il bosco si definisce disetaneo.
Ci sono anche situazioni intermedie però, come quelle in cui uno strato di alberi maturi ha sotto giovani piante. Il bosco si descrive allora come a popolamento stratificato.
Quando il bosco è naturale?
Puoi riconoscere un bosco naturale, cioè non influenzato dall’azione dell’uomo, quando è formato da gruppi di alberi di età diverse. I tagli e i rimboschimenti fatti dall’uomo, infatti, favoriscono invece i popolamenti coetanei.
Che cosa è una fustaia?
La fustaia è un bosco dove tutti (o quasi) gli alberi sono nati da semi.
Il termine fustaia deriva da fusto.
Il fusto è la parte principale del corpo delle piante da cui si dipartono i rami e le foglie. Negli alberi molto giovani, il fusto appare ancora verde e capace di fotosintesi. Successivamente diventa legnoso e negli alberi prende il nome di tronco.
La fustaia naturale è quella sviluppata da semi che provengono dalle piante intorno.
La fustaia artificiale è quella creata dall’uomo spargendo semi provenienti da vivai forestali. Si riconosce facilmente perché spesso le piante sono disposte in modo regolare sul terreno.
Una fustaia si può classificare anche in base all’età degli alberi che la popolano:
- perticaia giovane quando gli alberi sono piccoli e molto fitti
- fustaia adulta se c’è prevalenza di alberi adulti
- fustaia matura quando la gran parte degli alberi sono molto vecchi e prossimi a morire
Che cosa è un bosco ceduo? Definizione e significato
Un bosco ceduo si forma quando vengono tagliate piante preesistenti e dal cui ceppo sono stati emessi i polloni. I boschi cedui permettono di produrre in fretta legname da ardere o per costruire piccoli pali. Non tutti gli alberi generano polloni dopo il taglio perciò alcuni boschi presentano sia alberi cedui, sia fusti (boschi cedui composti).
Il bosco si dice puro se è formato da piante della stessa specie. In natura tali situazioni sono rare e si formano solitamente in situazioni ambientali estreme, per esempio in alta montagna dove si possono trovare lariceti e abetine pure. A volte l’uomo agevola la formazione di questi boschi, sia con piante tutte della stessa specie, sia favorendo una specie rispetto alle altre.
Il bosco misto è formato da due o più specie. Se una è molto più abbondante rispetto alle altre, si definisce dominante. Ogni tipo di bosco è tipico di una specifica fascia altimetrica e predilige determinati terreni e esposizioni, con esigenze diverse per quanto riguarda umidità e suolo.
Che cosa è il bosco verticale?
Il bosco verticale non esiste in natura.
E’ il nome attribuito ad un progetto residenziale milanese dello Studio Boeri, composto da due grattacieli, le cui facciate sono state adornate con almeno duemila essenze arboree, tra arbusti e alberi ad alto fusto.
Inaugurate nel 2014, al confine del quartiere Isola, le due torri verdi rappresentano un progetto di riforestazione metropolitana molto ambizioso che mira ad aumentare la biodiversità vegetale e animale di Milano, contribuendo anche a mitigare il microclima.
Il Bosco verticale dista solo 3 fermate della metropolitana lilla dalla sede di Bioforme. Perciò se venite a trovarci, potrete facilmente visitare anche la nuova area sulla quale sorge questo innovativo progetto. Per approfondire i criteri utilizzati nella sua ideazione leggi anche la scheda ad esso dedicato su wikipedia.
Curiosità sul bosco
Cercando in rete, uno tra i risultati più frequenti legati alla parola il bosco è quello relativo ad una fortunata serie televisiva italiana trasmessa nel 2015 su Canale 5. Il bel bosco in cui è stato girato il telefilm è quello della Faggeta del Monte Cimino in provincia di Viterbo. Alcune riprese sono state effettuate anche nei boschi intorno al Lago di Vico. Per qualche misteriosa ragione, sembra che questa informazione sia molto ricercata dagli utenti dei motori di ricerca che la ripropongono con grandissima frequenza. E allora lo facciamo anche noi sperando che gli appassionati di serie televisive possano incuriosirsi anche leggendo qualcosa sui veri boschi.
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Ho l’impressione che la reale importanza delle piante per la vita dell’uomo non sia percepita nella sua interezza dalla maggior parte delle persone.
Certo, tutti sanno — o almeno me lo auguro —che respiriamo grazie all’ossigeno prodotto dai vegetali, e che l’intera catena alimentare, e quindi il cibo che nutre tutti gli animali della Terra, si basa sulle piante.
- Ma quanti hanno chiaro che petrolio, carbone, gas e tutte le cosiddette risorse energetiche non rinnovabili non sono altro che una forma diversa dell’energia del sole fissata dalle piante milioni di anni fa?
- Quanti sanno che i principi attivi delle nostre medicine sono in gran parte di origine vegetale?
- O che il legno, grazie alle sue sorprendenti caratteristiche, in molte aree del mondo è ancora oggi il più utilizzato materiale da costruzione?
La nostra vita, così come quella di ogni altra forma animale su questo pianeta, dipende dal mondo vegetale.
Si potrebbe pensare che di organismi così importanti per la sopravvivenza dell’umanità — e dai quali dipende una bella fetta della nostra economia — si sappia tutto.
Niente affatto:
soltanto nel 2015 sono state scoperte 2034 nuove specie vegetali.
E non pensiate che si tratti di piantine microscopiche sfuggite all’attenzione dei botanici; una di queste, il Gilbertiodendron maximum, è un albero endemico della foresta pluviale del Gabon, alto circa 45 metri, con un tronco che può raggiungere il metro e mezzo di diametro e una massa totale di oltre 100 tonnellate.
E il 2015 non é stato un caso eccezionale: nell’ultimo decennio il numero di nuove specie descritte ha superato le duemila per anno.
È sempre un buon affare andare alla ricerca di nuove piante: non sai mai cosa puoi scoprire.
Più di 31.00o differenti specie hanno un uso documentato.
Fra queste:
- quasi 18.000 sono utilizzate a scopi medicinali
- 6.000 per la nostra alimentazione,
- 11.000 come fibre tessili e materiali da costruzione
- 1.300 a fini sociali (inclusi usi religiosi e come droghe)
- 1.600 quali fonte energetica
- 4.000 come cibo per animali
- 8.000 a scopi ambientali
- 2.500 come veleni eccetera.
Il conto é presto fatto: circa un decimo delle specie ha un uso immediato per l’umanità.
Come detto, un buon affare. Che potrebbe diventare ottimo, qualora iniziassimo a servirci delle piante non solo per ciò che producono, ma anche per quello che possono insegnarci.
Tratto da Plant Revolution di Stefano Mancuso (in offerta su Amazon)