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Breve guida all’archetto da traforo

Calma e sangue freddo … non è difficile.

Osserva bene la lama e sistema la parte dentellata verso l’esterno del seghetto con i denti che puntano verso il basso.
Allenta  le viti dei morsetti, inserisci una delle estremità della lama in uno dei morsetti  e stringi  quel che basta per fissarla.

A seconda del seghetto che hai, fai flettere leggermente l’arco, in modo tale da avvicinare un pochino i morsetti tra loro, in questo  modo potrai inserire la lama per qualche millimetro e, una volta serrata, la lama da traforo resterà  in tensione grazie all’elasticità dell’arco che tenderà a tornare alla posizione originale.

C’è un trucco per  montare come si deve  la lama del traforo?

Nessun trucco e nessun inganno,  basta osservare che con una tensione insufficiente il taglio sarà difficile e impreciso, se invece la lama è troppo  tesa allora rischia di spezzarsi. Dopo aver spezzato o curvato qualche lama riuscirai da sola/o a raggiungere  la tensione più giusta.

Gli stessi accorgimenti valgono anche nel caso in cui tu sia alle prese con la scelta delle lame per un seghetto da traforo elettrico.

Occorre però  che tu impari a distinguere le lame con perno dalle  lame senza perno o tradizionali.

La differenza principale è che le lame con perno sono più facili da montare e più resistenti di quelle senza perno. Ma c’è un però… Le lame senza perno hanno il vantaggio di poter  entrare in minuscoli fori d’ingresso, cosa del tutto preclusa a quelle con perno.

Varie tipologie di lame sul mercato: come le distinguiamo?

Innanzitutto dal numero.

Le lame seguono una numerazione che in generale va dal numero 00 al numero 12. Con l’aumentare del numero, aumenta la dimensione della lama e lo spessore di taglio suggerito così che per tagliare uno spessore di 4 mm è consigliata una lama numero 1, per uno spessore di 6 mm  una lama numero 2, per  20 mm una numero 5 e così via. Le lame sotto lo zero (esistono anche queste!) sono davvero esili e sono perfette per lavori di intarsi o a pacchetto in cui l’incastro dovrà essere perfetto.

Un altro parametro importante sono i denti. Maggiore è il numero di denti più lento e più preciso sarà il tuo taglio. Con meno denti ottieni invece un’espulsione più rapida del truciolo e un avanzamento più rapido, a scapito di un minore controllo.

Alcune lame hanno denti rovesciati, o meglio hanno denti orientati per una metà della lama in una direzione, per l’altra nella direzione opposta. Ciò significa che la lama taglia in entrambe le direzioni consentendo un taglio pulito anche nella parte inferiore del pannello. 

Infine abbiamo le lame omnidirezionali che sono lame particolari con  i denti disposti a spirale intorno all’asse e possono tagliare in qualunque direzione. Sono indispensabili e insostituibili per tagliare pannelli grandi che non è possibile ruotare sotto al braccio del traforo. Purtroppo però questa peculiarità non è esente da svantaggi. A parità di numero, una lama omni direzionale avrà un taglio molto più largo di una lama tradizionale. Avrai inoltre un taglio più polveroso a causa dei molti denti e più irregolare a causa della facilità con cui ogni minimo movimento taglia in legno.

Con un seghetto da traforo si possono realizzare oggetti in legno davvero simpatici. Guarda ad esempio come si può facilmente costruire questo puzzle del designer Enzo Mari.

Buon lavoro e buon divertimento! Se non ci riesci passa da Bioforme. C’è una scuola che insegna a lavorare il legno. In questo caso però siamo sicuri che ce la farai da solo.

Lunga vita al traforo e alle sue lame!

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