Lo scalpello da falegname si usa ancora.
Perchè è un attrezzo indispensabile?
Lo scalpello per legno è un attrezzo davvero semplice e resta uno dei più importanti, se consideriamo tutti quelli che un artigiano dispone per lavorare.
Oggi, nelle grandi falegnamerie, dove le macchine a controllo numerico la fanno da padrone, lo scalpello da legno rimane ancora uno strumento fondamentale.
Puoi ben comprendere, allora, come questo utensile sia basilare per chi non dispone di complessi macchinari e si affida invece prevalentemente all’ingegno e all’abilità delle proprie mani, come avviene nella falegnameria artistica di Bioforme.
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A cosa serve e come è fatto uno scalpello
Gli scalpelli puoi usarli ad esempio per realizzare incastri, per fare tasselli, per scavare mortase o scanalature, per spianare porzioni in rilievo.
Lo scalpello è sostanzialmente una barra di acciaio generalmente lunga una decina di cm circa, con il tagliente (la punta) temprata e affilata e il codolo unito al manico.
Ricordati che dalla durezza di questa barra di metallo dipende la sua durata, ma d’altra parte, più è dura più è difficile il processo di affilatura!
Se sei agli inizi, dunque, è meglio trovare un compromesso.
Guarda l’angolo dello smusso.
E’ quello che si forma tra il tagliente e il resto della lama. Più è ampio, maggiore è la resistenza, ma minore lo sforzo di taglio.
Se sei indeciso, ti suggerisco uno smusso a 30 ° perché è quello che si adatta agli utilizzi più comuni.
I tipi di scalpello…occhio al codolo. Che cosa è?
Sotto alla lama viene il codolo. L’unione tra codolo e manico può avvenire principalmente in tre modi e su questa base classificheremo gli scalpelli da legno.
Il primo tipo, quello più tradizionale, è detto a codolo a punta.
La barra, appuntita a un’estremità, viene inserita nel manico, a sua volta rinforzato con l’applicazione di una ghiera circolare.
I manici sprovvisti di questa ghiera di rinforzo, infatti, possono aprirsi dopo pochi colpi ben assestati, e quasi sempre caratterizzano scalpelli di scarso valore e breve durata. Proprio per evitare di rimanere senza attrezzo nel mezzo di un lavoro, gli scalpelli per lavori pesanti non si limitano ad una solo ghiera, ma hanno anche una seconda ghiera in fondo al manico.
Un altro tipo di scalpello è quello con codolo a tazza.
Il codolo viene forgiato a forma di cono, e questa volta è il manico che viene appuntito e inserito nel cono. Il risultato è un’impugnatura piuttosto comoda, un utensile più robusto. Sono degli scalpelli che potremmo definire ergonomici .
Il terzo tipo, tipico degli scalpelli giapponesi, notoriamente molto esperti nella manifattura di attrezzi da taglio, è una combinazione dei primi due, e cioè la ghiera del primo modello di scalpello viene sostituita con una a forma di cono più solida. Ciò permette una trasmissione più efficiente della forza, mantenendo allo stesso tempo l’ottima presa già riscontrata nel secondo modello.
La larghezza degli scalpelli varia in base alle opere da realizzare. Ne esistono di tutte le dimensioni. Agli amici di Bioforme segnaliamo che:
- Da 3 mm a 10 mm : siamo tra gli strumenti di precisione, adatti per la scultura o la liuteria ad esempio.
- Da 10 mm a 30 mm : utili soprattutto per la realizzazione di armadi e altri comlementi d’arredo.
Possiamo concludere che la regola “pochi ma buoni”, che si applica a tutti gli attrezzi, sia da considerarsi fondamentale anche per gli scalpelli da legno.
Tu che scalpello usi? Conosci altri tipi di scalpelli?
Come affilare uno scalpello da falegname
Qui sotto puoi vedere un bel video del noto scrittore, nonché scultore Mauro Corona, che spiega come affilare uno scalpello.
In reltà il video si intitola come affilare le sgorbie. A voler essere pignoli l’attrezzo che Mauro Corona affila nel video è una sgorbia dritta detta anche scalpello.
Le sgorbie dritte sono ferri con il tagliente a sezione diritta.
La differenza con il tipico scalpello da falegname é che le sgorbie dritte sono affilate su entrambe le facce dalla lama. Sono strumenti versatili, utili per pulire l’intaglio in angoli difficili da raggiungere, per fare incisioni, ma anche per rifinire le superfici.
Il video avrebbe potuto essere più dettagliato e preciso, ma lo abbiamo scelto perché spiega con semplicità e amore per il lavoro, tutti i passaggi fondamentali per rifare il filo all’utensile.
L’attrezzo usato da Corona nel suo video é una mola a pietra bagnata (migliore offerta su Amazon) che asporta il materiale con delicatezza senza riscaldare il pezzo.
Buona visione!
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Per questo sono particolarmente indicati per lavori leggeri e di precisione.
Lame sono forgiate da Cr-Mn acciaio e trattate termicamente a 59 HRC.
Impugnatura ergonomica forte e resistente.
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