Com’è fatto il fusto dell’albero?
Gli anelli del legno, la venatura e la struttura dei tronchi di legno
Non puoi imparare a lavorare il legno senza sapere qualcosa sulla morfologia del tronco di un albero. Tutto l’amore per il legno nasce in fondo proprio dall’albero ed è raro praticare la falegnameria senza avere una passione anche per gli alberi e i boschi.
I corsi di falegnameria di Bioforme sono essenzialmente pratici, e questo articolo, come tanti altri di questo blog, è stato scritto proprio per colmare questa lacuna e dare spunti di approfondimento teorico a tutti gli allievi.
Ecco allora una breve ricerca sul legno che può aiutare a soddisfare le tue curiosità.
Indice dei contenuti
Sei pronto per questo breve viaggio all’interno di un albero?
Si comincia…dal tronco cioè dal fusto e dall’osservazione della sua struttura a livello macroscopico.
Di forma grossolanamente cilindrica molto allungata, il tronco di legno, serve a sostenere in alto la chioma.
I segni che puoi osservare sulla superficie ,noti come venature del legno, sono dovuti alla struttura di questo materiale. Il legno, infatti, è fatto essenzialmente di piccoli vasi conduttori, che trasportano acqua e sali minerali dal fusto verso le foglie. E’ per questo che quando il legno viene tagliato parallelamente all’asse del tronco, le venature ti appaiono diritte.
Tagliandolo trasversalmente, invece, puoi notare che la sezione del tronco d’albero, non è tutta dello stesso colore. Si possono distinguere sei diverse zone, a forma di anelli, che, dall’esterno verso l’interno, sono:
- la corteccia
- il libro
- il cambio
- l’alburno
- il durame
- il midollo
Che cosa sono gli anelli di accrescimento?
Gli anelli si formano in seguito alla crescita del fusto della pianta e all’ interruzione dovuta a periodi di stasi. Nelle aree climatiche che hanno stagioni invernali e di conseguenza pause nell’attività vegetativa (regioni temperate e fredde), gli anelli di accrescimento corrispondono all’accrescimento arboreo annuale.
Nelle foreste tropicali, caratterizzate da attività vegetativa ininterrotta, l’apparizione degli anelli è al contrario quasi o del tutto assente.
In generale, dunque, gli anelli di accrescimento diventano visibili perché, all’ inizio e verso la fine del periodo di attività vegetativa, si formano cellule diverse per tipo, dimensione, numero e distribuzione.
Come si chiama l’anello più esterno del tronco?
La corteccia è l’anello più esterno, l’unico visibile anche quando il tronco non è sezionato, e fisiologicamente è morta e serve a proteggere l’albero dagli agenti atmosferici e dagli insetti nocivi.
Che cosa c’è appena sotto la corteccia di un albero?
Il Iibro (floema), di spessore molto sottile, serve invece a proteggere l’albero dall’umidità che, come vedremo in seguito, è il peggiore nemico del legno. Nel libro scorre la linfa elaborata, costituita da soluzioni acquose di sostanze organiche (soprattutto zuccheri prodotti dalla fotosintesi, amminoacidi ed ormoni) che discende dalle foglie al resto della pianta.
Dove nascono le nuove fibre di un albero?
Il cambio, zona in cui si crea il nuovo legno che permette all’albero di crescere, crea ogni anno nuove fibre, sia verso l’interno per formare l’alburno o xilema, sia verso l’esterno per formare il libro o floema o tessuto cribroso.
Che cos’è l’alburno e da cosa è formato?
Le piante si nutrono solo in primavera ed autunno, quando nel terreno sono abbondanti l’ acqua ed i sali minerali e la temperatura esterna va dai 3 ai 35°. Nel corso di un anno si forma un anello di alburno, di colore chiaro e di grosso spessore corrispondente alla crescita primaverile. Quello di colore scuro e di ridotto spessore corrisponde invece alla crescita autunnale, quando minori sono le sostanze nutritive assorbite dalla pianta. E’ così che si formano gli anelli annuali, che permettono di stabilire l’età della pianta.
L’ alburno (xilema), è formato da cellule vegetali vive nelle quali avviene il trasporto della linfa grezza (acqua e sali minerali) che dalle radici salgono alle foglie. L”alburno, all’ inizio dell inverno, viene assorbito dal durame. Di fatto il legno mantiene la funzione di conduzione per alcuni anni e poi la perde, frequentemente per l’ingresso nei vasi di bolle d’aria che interrompono la continuità delle colonne d’acqua; quindi solo gli strati esterni del legno, più giovani, mantengono funzione di conduzione.
Come si chiama il cuore del tronco?
Il durame o cuore del legno è la zona del tronco di maggiore spessore ed ha la stessa funzione che nel corpo umano ha lo scheletro, cioè quella di consentire all’albero una posizione eretta. Inoltre esso è l’anello più importante poichè é l’unica parte delle essenze legnose da cui si ricava il legno utilizzato industrialmente: tavole travi, ecc. Il durame é spesso impregnato di sostanze fenoliche che lo rendono scuro e resistente verso l’attacco di parassiti. E’ costituito, infatti, da cellule dure e compatte, è l’alburno invecchiato, nel quale non scorre più la linfa e dal quale si estrae il cosiddetto legno massello.
Come si calcolano gli anni degli alberi?
Gli anni degli alberi si calcolano contando i cerchi all’interno del tronco. Ogni anno corrisponde ad un cerchio o anello. All’interno dei cerchi si può leggere oltre che l’età, anche come l’albero abbia vissuto e quali climi abbia dovuto sopportare. La disciplina che ricostruisce la vita di un albero attraverso l’analisi dei suoi anelli si chiama dendrocronologia. Il termine dendrocronologia deriva dal greco dendron cioè albero, crono che significa tempo e logia che richiama il concetto di studio.
Conclusione
Quando parliamo del legno o lo trattiamo, dobbiamo conoscere e riconoscere le sue proprietà; ci dobbiamo ricordare dell’albero vivo.
In altre parole posso dirti che tutte le proprietà del legno corrispondono alle molteplici proprietà dell’albero. Il legno racchiude in sé un profluvio di vita.
Quindi non devi considerarlo e utilizzarlo come un materiale qualsiasi, bensì come un elemento speciale, dal quale puoi ricavare molti vantaggi, se sai conoscere e adattarti alle modalità che ne regolano lo sviluppo.
Devi sapere ad esempio che l’albero, a dispetto della sua solidità e forza è un organismo molto sensibile. Pensa soltanto agli elementi atmosferici come il vento, la pioggia e la neve. Per non parlare dei suoi terribili nemici invisibili come i parassiti, le muffe, i microorganismi, i funghi e gli insetti che lo minacciano e ne ostacolano la crescita. Arrivano perfino a ucciderlo.
Perché dobbiamo ammirare l’albero e prenderlo a esempio?
Perché è diventato grande nonostante tantissimi nemici e avversari.
Alcuni alberi per sopravvivere hanno sviluppato nel tempo strategie da veri e propri guerrieri. Prendi il faggio, per esempio. E’ un albero molto combattivo. Arriva a tagliare i rifornimenti ai vicini, pur di procurarsi le riserve d’acqua e i nutrimenti nel terreno. Gli alberi allora possono essere tanto sensibili quanto spietati se devono lottare per la loro sopravvivenza. L’ombrello di foglie del faggio, sviluppatosi nel corso di una evoluzione di millenni, oggi può creare una trama così fitta che toglie ai concorrenti almeno il 20% della luce che cade dall’alto.
Pensaci.
La forma degli alberi dipende da questioni come questa.
Vuoi un altro esempio?
Eccolo.
La forma conica di una conifera non è altro che la miglior risposta evolutiva al carico di neve che cade nei climi freddi. Così la neve non può accumularsi troppo sui suoi rami e scivola giù.
Nel brevissimo video qui sotto vedrai invece come nasce e cresce un albero fino a raggiungere i 150 anni di vita.
=>Lettura consigliata
La vita segreta degli alberi (Offerta su Amazon – versione ebook – Recensioni – 10 vantaggi di Amazon Prime)
di Peter Wohlleben
Perché il bosco è verde?
Come si misura l’età di un albero? Cosa mangia un albero?
Quanto beve? Perché si ammala? Come si protegge?
Peter Wohlleben, celebre guardia forestale, grazie alla sua esperienza e agli studi durati una vita intera ci introduce alla vita nascosta degli alberi, portandoci in un mondo che mai avreste immaginato: gli alberi sono esseri sociali.
Nei boschi secolari gli alberi si aiutano e si sostengono a vicenda come una vera e propria comunità, sono molto uniti tra di loro, tanto da condividere in momenti estremi il cibo, soprattutto con i vicini più in difficoltà.
Un libro che sconvolgerà totalmente il tuo modo di guardare un albero e di passeggiare nei boschi.
Immagini di alberi
Visto che sei arrivato a leggere fin qui, goditi ora una piccola pausa rilassante.
Lo sai che anche il solo guardare immagini di alberi può infondere calma e alleviare lo stress?
Bene allora fermati un istante e goditi queste immagini di alberi, vedrai che lentamente arriveranno pensieri positivi sia che ti trovi all’interno di un’affollata metropolitana, nella sala di aspetto di un medico, o in un rumoroso centro commerciale.
E se poi sei curioso di saperne di più sugli alberi, leggi anche il nostro articolo dedicato ai diversi tipi di bosco.
Grazie per aver scelto l’ immagine della sezione del tronco dal mio sito
molto bello…mancano gli esercizi
stavo facendo una ricerca e fra tutti i siti ho scelto questo perchè l’ho ritenuto il migliore, complimeti per il lavoro
è stato l unico sito in cui ho trovato il libro COMPLIMENTI